Ci siamo messi in ascolto di chi nella nostra città gridava aiuto…
Era proprio un grido disperato, un grido compresso che, finalmente, venendo fuori, trovava persone pronte ad accoglierlo e a dare una risposta che non fosse solo tecnica, professionale, terapeutica… La nostra risposta era ed è l’ascolto del bisogno e la proposta/ricerca, insieme, delle risorse che, partendo dalla persona, dalla stessa famiglia nel disagio, possono diventare fonte di cambiamento.
Il nostro ascoltare, dal 1992 ad ora, ha significato anche sviluppare, lentamente, le strategie giuste per tracciare vie positive sulle quali camminare insieme alla persona, alla famiglia, al servizio pubblico e, contemporaneamente, crescere come gruppo che si struttura e si organizza.
Nati per un bisogno emergente, dovevamo cogliere le varie sfaccettature del bisogno e dare risposte diversificate e nuove, tali da non permettere a nessuna componente, interna ed esterna al problema, di fermarsi e segnare il passo.
Nel nostro agire quotidiano, che lega più direttamente la nostra vita a quella di altri più deboli e sofferenti, la domanda più frequente è: «cosa vogliamo davvero?».
Nel nostro mondo globalizzato in cui una logica merceologica può emarginare e “bollare” come “campione senza valore” la persona malata, noi, portando il peso di un’umanità che perde la scala dei valori e di fa dio di se stessa, desideriamo, in nome del Dio che si è fatto uomo per amore, continuare a testimoniare, con la vita e nei fatti, l’accoglienza, l’amore e il perdono.
Accogliere il disagio mentale nella condivisione di ogni giorno, vuol dire per noi cominciare a perdonare ogni fallimento nelle relazioni; vuol dire accogliere il dolore e riattraversarlo insieme con maggiore consapevolezza e fiducia riprendendo con speranza discorsi interrotti… Proviamo a essere uomini e donne, proviamo a stare bene insieme, proviamo ad avere degli obiettivi, proviamo a lottare per raggiungerli, proviamo a lavorare, a volere una famiglia, una casa, degli amici, proviamo a costruire relazioni nuove, proviamo a ritagliare tra terra e cielo la scaletta per un copione nuovo tutto da vivere.
Comments
No comment yet.